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Certificazione impianto elettrico

Impianto elettrico a norma: come acquisire la certificazione

Dal 2008 in Italia è obbligatorio che gli impianti elettrici siano accompagnati da una certificazione che ne dimostri la conformità alla normativa. Tale certificazione è molto importante, perché serve ad evitare che le persone ricorrano al fai da te o a individui non esperti o qualificati rischiando di causare danni importanti agli elettrodomestici della casa e di mettere in pericolo chi vi abita.

 

Abbiamo approfondito la questione con il supporto di tecnici specializzati, attivi a Bologna con questo servizio di pronto intervento elettricista.

 

Chi si occupa della certificazione?

La certificazione viene rilasciata dalla ditta che si è occupata del lavoro quando quest’ultimo si è concluso e deve essere consegnata a chi di competenza entro 30 giorni dalla fine dei lavori. Essa deve essere completa di tutte le informazioni necessarie altrimenti verrebbe considerata non conforme e di conseguenza non valida. La pena per un mancato rilascio della certificazione sono un’ammenda che arriva anche a sfiorare i 10.000 euro. Le informazioni che necessarie sono:

 

  • Il progetto dell’impianto dove viene segnalato ogni minimo dettaglio tra cui i materiali utilizzati e le componenti
  • Le informazioni legali sulla ditta che ha svolto il lavoro tra cui il nome del proprietario o la sede legale
  • La conferma che il tutto è stato svolto a norma di legge, con tecniche moderne e avanzate
  • Le informazioni su chi ha richiesto il lavoro come i dati anagrafici
  • Bisogna specificare se l’impianto è a uso privato o commerciale
  • La descrizione delle competenze del tecnico che ha controllato l’impianto: egli deve infatti essere in possesso di una laurea, una qualifica o deve avere un determinato numero di anni di esperienza in una ditta
  • Le informazioni sui tempi di manutenzione

 

Come richiedere il certificato?

Come già detto in precedenza esso viene rilasciato automaticamente dopo la conclusione dei lavori. Il certificato sarà in seguito compilato in triplice copia e ne sarà consegnata una allo sportello unico del comune di riferimento, uno al proprietario della casa e un altro all’azienda che eroga il servizio di energia elettrica.

 

Cosa fare se non si ha la certificazione?

In caso di smarrimento o assenza del certificato è possibile richiedere un’altra copia presso la Camera di Commercio dove l’azienda è iscritta. Se la casa è costruita prima del 1990 l’impianto viene considerato automaticamente a norma se progettato secondo le leggi vigenti nel periodo altrimenti se essa è stata costruita dal 1990 al 2008 si dovrà chiamare un tecnico con esperienza e qualifica che rilasci la Dichiarazione di Rispondenza dopo aver eseguito i dovuto controlli. Quest’ultima può rappresentare una sostituta della Dichiarazione di corrispondenza solo per immobili costruiti in questo periodo di tempo.

 

La certificazione è obbligatoria?

La risposta è: sì. Se si tratta di un esercizio commerciale, se il proprietario vuole vendere o affittare l’immobile, se vuole svolgere lavori di manutenzione o se vuole costruire un nuovo impianto è obbligatoria la presenza di tale certificato.

 

Quali sono i costi della certificazione per l’impianto elettrico?

I prezzi possono variare, si passa da un minimo di 500 euro a costi molto di superiori. Ciò dipende molto dalla natura dell’impianto, dal tipo di manutenzione e da quali interventi sono stati svolti su quest’ultimo. Ovviamente a essere pagate sono la manodopera e il servizio di controllo, non il certificato in sé che invece non può essere negato all’acquirente.